Il Terzo Polo è morto, Viva il Terzo Polo!
Con lo strappo tra Azione e Italia Viva, si è acceso il dibattito sulle scelte politiche di Calenda, Segretario di Azione. Clima incandescente, a cui Calenda, il 15 Aprile, si è definitivamente sottratto dichiarando il silenzio stampa di Azione, quindi valevole per i parlamentari ed il gruppo dirigente del partito a tutti i livelli.
C’è secondo me un’analisi oggettiva, basata sui dati, da fare prima di mettere in croce Calenda in qualità di Segretario. Un punto di vista, che può contenere un certo grado di soggettività lo ammetto, è l’analisi dei risultati elettorali e dei sondaggi degli ultimi anni.
Come sappiamo, Azione è nata formalmente nel novembre 2019, tre mesi dopo l’uscita di Calenda dal PD, reo di aver fatto l’alleanza con il Movimento 5 Stelle (di seguito, “M5S”) a seguito della caduta del governo Conte I, a cui Calenda si era sempre apertamente opposto.
Non entro nel merito delle scelte politiche ma solo delle conseguenze elettorali ad esse correlate. La politica che non si misura con la volontà popolare è aleatoria, per questo motivo reputo essenziale misurare i risultati delle scelte guardando, anche, ai risultati elettorali non nazionali.
Cronistoria risultati elettorali di Azione
I dati riportati di seguito, approssimati al decimo percentuale, si riferiscono al periodo 2020-oggi dove Azione si è presentata in coalizione o da sola, con una lista civica o con il simbolo. Sono quindi esclusi eventi elettorali dove Azione non si è presentata con nessun candidato. Sono anche escluse le elezioni per Comuni con una popolazione per me non troppo significativa (es. le elezioni 2022 del Comune di Rigano sull’Arno).
Regionali, Gennaio/Settembre 2020
Per l’Emilia-Romagna, dei 3 eletti nella lista “Bonaccini Presidente”, viene eletta consigliere regionale Giulia Pigoni di Azione, nella circoscrizione di Modena. La lista in sé ottiene il 5,8%, a traino del PD e con un candidato presidente, al secondo mandato, forte (all’epoca sicuramente). Il PD infatti esce dalle elezioni come primo partito con il 34,7%. Un consigliere eletto.
Per le Marche, i candidati di Azione erano nella lista “Mangialardi Presidente”, in coalizione centro-sinistra e con una lista separata da Italia Viva (di seguito, “IV”). La lista ha ottenuto il 2,1%, dove il PD ha raggiunto il 25,1%. Nessun consigliere eletto.
Per la Puglia, Azione aveva una lista civica insieme a +Europa, la lista “Scalfarotto Presidente”, candidato sostenuto anche da IV. La scelta politica, con tutte le motivazioni del caso, di correre con un candidato presidente invece di sostenere Emiliano (centro-sinistra, senza M5S) non ha ripagato, il risultati di Scalfarotto è stato l’1,6% con un risultato della lista civica Scalfarotto Presidente dello 0,3%. Inutile aggiungere che nessun candidato è stato eletto.
Per la Toscana, Azione ha inserito i suoi candidati nella lista civica “Orgoglio Toscana” in sostegno al candidato del centro-sinistra Giani. La lista civica composta da molteplici partiti (PSI, PRI, IdV, etc…) ottenne il 2,9%. Per paragone, la lista IV e +Europa ottennero il 4,5% e il PD il 34,7%. Nessun consigliere eletto.
Amministrative, 2020
Le amministrative di Trento sono state la prima uscita con il simbolo di Azione, a differenza degli altri casi con liste civiche che erano senza. La lista “Azione – Unione” (Unione si riferisce a “Unione per il Trentino”) ha ottenuto il 4,4% e un consigliere, Pietro De Godenz, non di Azione. Da notare che due anni prima, in occasione delle elezioni provinciali, la lista Unione per il Trentino da sola ottenne il 3,1% nel Comune di Trento. Nessun consigliere di Azione eletto.
Amministrative, 2021
Per il Comune di Latina, i candidati di Azione erano nella lista “Nicoletta Zuliani Sindaco”, includendo anche +Europa, la quale raggiunse il 2,9% e nessun consigliere eletto.
Per il Comune di Roma, Calenda è sceso personalmente in campo con una lista civica, senza simbolo di Azione, appoggiato da IV, +Europa e PRI. La lista è risultata primo partito con il 19,1% dei voti. Dei cinque eletti in consiglio comunale, tre consiglieri sono di Azione.
Per il Comune di Milano, i candidati di Azione erano nella lista “I Riformisti Lavoriamo per Milano” in appoggio al candidato di centro-sinistra Sala. La lista, che includeva IV, ottenne il 4% e due seggi, di cui uno di Azione (Giulia Pastorella).
Negli altri capoluoghi, Azione ottenne generalmente risultati che oscillano tra il 2% e il 4%, con alcune eccezioni come un picco a Savona dove raggiunse il 9,3% e 4 consiglieri, o a Napoli, dove la lista Azione con il simbolo ottenne lo 0,5%.
Regionali, 2022
Per la Sicilia, la lista Azione – Italia Viva (con “Insieme” e il Partito Socialista Siciliano) ha proposto un suo candidato presidente, Gaetano Armao. La lista ha ottenuto il 2,1% e nessun consigliere.
Regionali, 2023
Per il Lazio, la lista Azione – Italia Viva ha sostenuto il candidato di centro-sinistra Alessio D’Amato. La lista ha ottenuto il 4,9% e due consiglieri di IV. Dionisi di Azione non è entrato dopo il riconteggio per una manciata di voti a favore di Nobili, in quota IV. Alla fine, nessun consigliere per Azione.
Per la Lombardia, la lista Azione – Italia Viva ha proposto un proprio candidato, Letizia Moratti, con il sostegno della classica lista civica del presidente. La lista Azione – IV ha ottenuto il 4,3% e tre consiglieri di cui uno di Azione, la civica invece ha ottenuto il 5,3% (con quattro eletti ex Forza Italia, ex IdV e civici).
Lo storico dei sondaggi
Il grafico di seguito raggruppa le medie dei sondaggi settimanali per ogni partito. La linea celeste chiaro tra il 3% e il 5% è Azione (nota: cliccando sull’immagine potete allargarla).
Come si può vedere, a dispetto delle dinamiche locali che possono dare risultati in contrasto con i sondaggi nazionali, in positivo e in negativo, generalmente la media nazionale si può vedere come un termometro della linea politica.
Azione ha avuto una crescita lenta ma sicura dal momento dalla fondazione novembre 2019 (2,2%) al dicembre 2021 (3,9%).
Poi l’unione in federazione con +Europa, fino al luglio 2022, la percentuale si è assestata intorno al 4,7% (la somma algebrica con +Europa avrebbe dovuto fare circa 6%).
La rottura con +Europa e la successiva federazione con IV (agosto 2022), ha inizialmente ricevuto il 5,5% dei consensi (la somma algebrica di questi cambiamenti avrebbe dovuto portare i consensi intorno al 6,5%-7%) fino ad arrivare e superare l’8% in poco più di un mese, per poi assestarsi intorno al 7,7% nelle settimane successive.
Conclusioni
Alla luce dei risultati elettorali e dei sondaggi sopra elencati, mi viene da pensare che fare federazioni programmatiche non porti “più” consenso se siamo in un quadro di “strabismo politico”.
Solo quando la linea è chiara e coerente, si possono ottenere dei risultati. Il confronto con l’andamento dei sondaggi con gli altri partiti, soprattutto FdI preso come esempio da Calenda più volte, è illuminante.
E’ vero che FdI è stata tra il 3-4% per anni prima di avere un trend crescente.
Ed è vero che Azione – Italia Viva partiva da una base doppia, circa l’8% ad ottobre 2022.
Ma è anche vero che in FdI la linea è sempre stata coerente, discutibile e con uscite che non mi rappresentano, ma coerente.
Ma è anche vero che in Azione la linea è cambiata più volte nel giro di 2 anni, è stata fatta terra bruciata intorno al progetto del Terzo Polo e dopo l’ultima rottura con IV sarà difficile, con Calenda Segretario, dialogare con altri partiti nella nostra area senza essere visti con diffidenza.
Questi sono i dati e i fatti.
Ora mi concedo una riflessione personale.
Penso ci sia una doverosa riflessione da fare da parte della segreteria nazionale, visto e considerato che il partito, come dice Calenda stesso, deve essere contendibile. Aggiungo, e quando si fanno scelte politiche sbagliate (leggere: sbagliate alla luce dei risultati) allora è giusto pagare dazio e fare un passo indietro.
Le due domande che mi pongo sono:
1- Oggi, la misura è colma per chiedere il passo indietro di Calenda o si può concedere ancora tempo per strutturare Azione con una linea chiara?
2- E c’è qualcuno, oggi, in grado di fare un passo “in avanti” per prendere le redini di Azione?
Probabilmente no ad entrambe le domande. Sarà necessario aspettare, forse un anno, ossia le europee 2024, come spartiacque vitale per Azione. Se non si dovesse raggiungere la soglia del 4% la misura sarebbe colma.
Inoltre, un anno sarebbe un tempo congruo per far emergere un’alternativa credibile e che offra un’idea di partito aperta e decentralizzata nelle proposte (al contrario di quanto, purtroppo, avvenuto fino ad oggi).
Nel frattempo, chi volesse restare dovrebbe comunque continuare a contribuire a costruire qualcosa, in modo da lasciare in dote qualcosa di concreto rispetto al “deserto dei tartari”. O magari Calenda sarà capace di portare Azione al 7-8% da qui a un anno senza ulteriori giri sulla giostra delle federazioni.
Ragionare sui dati e prepararsi agli scenari per me è un’attività tanto fondamentale quanto naturale. Spero che dentro al partito ci siano anime forti e pronte a farsi carico di dare un’alternativa qualora le cose dovessero andar male. Questo non vuol dire fare da menagramo, ma semplicemente pianificare le cose per non farsi trovare impreparati ai vari scenari.
Disclaimer: la chiave di lettura e le considerazioni fatte sono ovviamente a titolo personale.
Fonti
Eligendo
https://www.termometropolitico.it/sondaggi-politici-elettorali
https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_regionali_in_Italia_del_2020
https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_regionali_in_Calabria_del_2021
https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_amministrative_in_Italia_del_2021#Roma
https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_regionali_in_Sicilia_del_2022
https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_regionali_in_Friuli-Venezia_Giulia_del_2023
https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_regionali_in_Lombardia_del_2023
https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_regionali_nel_Lazio_del_2023
Ultima modifica di questo articolo: 16 Aprile 2023