Libro: Uomini, tecniche, economie

Con le tecniche, dobbiamo insegnare anche il rispetto per la dignità e il carattere sacro della personalità umana.

La mia lettura

In questo libro, prima edizione nel 1960, il fu prof. Cipolla usa le parole Uomini, tecniche ed economie per inquadrare la storia dell’umanità da un punto di vista non banale: la produzione e l’uso di energia. Non solo per i tempi moderni post rivoluzione industriale, ma sin dall’antichità.

Gli uomini e le donne di migliaia di anni fa, dopo la fine dell’ultima era glaciale, decisero di stanziarsi in luoghi fertili e di smettere con la vita economica predatoria, nomade, dando vita di fatto alla Rivoluzione Agricola.

Le caratteristiche spettacolari della Rivoluzione Agricola vengono resi evidenti quando Cipolla parla del consumo energetico visto chimicamente. L’Uomo per sostenersi ha bisogno di calorie. Queste calorie se vengono assunte cibandosi di animali, si ha una perdita secca dovuta all’inefficienza del passaggio dai nutrienti dalle piante (le quali convertono l’energia solare), all’animale, all’Uomo. E fa riflettere il caso in cui l’animale in questione sia anch’esso carnivoro (in pochi casi).

Con la vita agricola è stato reso possibile, oltre all’aumento di cibo disponibile in termini quantitativi, anche di nutrirsi dei frutti della terra in modo prevedibile e ricorrente. Ma anche di sperimentare, come la metamorfosi del granoturco per renderlo più produttivo. Non solo. Nel corso dei secoli l’umanità ha evoluto la tecnica. Ha creato mulini ad acqua e a vento, per lavorare in modo sempre più efficiente la terra o il cibo ricavato da essa, oltre ad iniziare l’applicazione come forza da usare per produrre manufatti.

Il Medioevo è stato un periodo di stratificazione di conoscenze che ha intervallato la Rivoluzione Agricola con quella Industriale. La lavorazione meccanizzata tramite mulini ad acqua diede forte impulso alla produzione di tessuti nel 200 in Inghilterra. La scoperta e la diffusione di questi “convertitori” di energia dal vento (come fu anche la vela) e dall’acqua, ha dato prova delle capacità dell’Uomo di superare i limiti all’aumento di popolazione che sono naturalmente presenti fino a quel momento.

Se la Rivoluzione Agricola è il processo mediante il quale l’uomo pervenne a controllare e ad aumentare la disponibilità di convertitori biologici (piante ed animali), la Rivoluzione Industriale può essere considerata come il processo che permise di intraprendere lo sfruttamento su vasta scala di nuove fonti di energia per mezzo di convertitori inanimati.

pag. 52

Un antico proverbio inglese recita: “Steam is an Englishman”. Questo rende l’idea dell’importanza dell’uso del vapore e dell’invenzione di Watt, nella seconda metà del 1700. James Watt inventò una macchina a vapore che permise l’uso e la diffusione su vasta scala di energia inanimata.

Era l’inizio della Rivoluzione Industriale.

Poi il 1800 fu un periodo di grandi scoperte ed invenzioni: da persone come Otto (ciclo del motore a combustione 4 tempi), Faraday, Edison (e Tesla aggiungerei). E l’installazione della prima turbina a vapore per la generazione di energia elettrica, alla centrale idroelettrica alle Cascate del Niagara.

Il libro racconta come, a seguito di queste invenzioni e scoperte, l’estrazione di risorse naturali per produrre energia inanimata sia cresciuta nel tempo. Tale crescita ha portato al miglioramento del benessere e delle economie grazie ad una energia procapite maggiormente disponibile e diffusa.

Chiaramente il libro ha la sua età ed i dati arrivano al massimo agli anni 70 con gli aggiornamenti inseriti nelle ultime edizioni.

Cosa mi ha insegnato il libro “Uomini, tecniche, economie

E’ un libro che consiglio perché fa emergere la storia dell’umanità da un punto di vista peculiare, non banale e storicamente intrigante. Mette in fila i puntini e li collega secondo un’ottica scientifica ma allo stesso tempo umana. Infine lascia spazio ad una conclusione secondo me fulminante nella sua attualità:

Non c’è nulla di più pericoloso del sapere tecnico quando non è accompagnato dal rispetto per la vita umana e per valori umani. […] Il progresso etico deve accompagnarsi allo sviluppo tecnico ed economico. Mentre insegniamo le tecniche, dobbiamo insegnare anche il rispetto per la dignità e il valore e il carattere sacro della personalità umana.

pag. 142

Ultima modifica di questo articolo: 12 Agosto 2022