La crisi energetica va oltre la bolletta
Il vapore è cittadino inglese
Steam is an Englishman
Antico proverbio inglese
Senza dubbio mi colpisce l’attuale crisi energetica europea causata dalla “chiusura dei rubinetti del gas” da parte russa (iniziata anche prima della guerra in Ucraina). In verità non mi colpisce in puro senso economico, cioè nel portafoglio, mi colpisce per la prospettiva futura, anche a medio termine, che questa crisi può portare al nostro benessere, allo stile di vita.
Ho iniziato citando un proverbio inglese perché questa crisi mi sta facendo rileggere un ottimo libro [1] che mi ha aggiunto una prospettiva di come l’umanità si sia evoluta, le cause e gli effetti.
La Rivoluzione Industriale si è contraddistinta per aver sostituito forza motrice animata (uomini, animali) con convertitori inanimati in un modo molto più vasto ed importante di quanto fece l’avvento in Europa dei mulini ad acqua e vento nel Medioevo.
Dove nacque la Rivoluzione Industriale? Secondo Cipolla, un elemento sostanziale fu l’unione tra la scienza e la necessità di soddisfare un bisogno contingente in Inghilterra: quello di sostituire il legno come tradizionale forma di energia.
La presenza abbondante di carbone ed il lavoro di James Watt nella seconda metà del 1700 sulla macchina a vapore permisero la creazione di un nuovo modo di convertire l’energia prodotta dalla combustione del materiale con energia meccanica. Il carbone divenne così un elemento strategico per l’inizio dell’industria e della sua diffusione. Nel 1890 fu installata la prima turbina a vapore in una centrale elettrica a Newcastle. Il resto è storia.
Non so quando sia nato il proverbio inglese che ho citato, ma penso che in quegli anni il vapore sia stato considerato talmente importante per l’Inghilterra da valergli la cittadinanza.
Relazione tra energia e PIL
Mi è sembrato interessante chiedermi cosa dicono i dati a proposito di una relazione tra produzione di valore economico e produzione di energia. Prendiamo dei dati a disposizione [2] più recenti rispetto al libro.
Come scrisse Cipolla, non c’è bisogno di particolari dimostrazioni per capire che avere a disposizione maggiori fonti energetiche equivale ad avere a disposizione la possibilità di produrre maggiormente, grazie ai mezzi meccanici alimentati da energia inanimata. Comunque nel libro Cipolla dimostra che a conti fatti la conversione ad energia meccanica partendo da fonti fossili è più efficiente che usare la forza meccanica operata da animali partendo da cibo.
Conclusioni
Non c’è motivo di credere che l’Italia sia indifferente a questo andamento. Se non troviamo fonti energetiche alternative al gas russo, la conseguenza inevitabile sarà il calo della produzione, del PIL e quindi del nostro benessere. Cosa possiamo fare?
Azione ha sviluppato la propria proposta sul futuro mix energetico a cui l’Italia dovrebbe puntare. Sia per ridurre la dipendenza dal gas in generale, sia per garantire una neutralità climatica entro il 2050.
La proposta è disponibile qua: https://www.azione.it/la_nostra_proposta_sul_nucleare.
Fonti
[1] Il libro è Uomini, tecniche, economie del fu Prof. Carlo Maria Cipolla. [2] https://ourworldindata.org/grapher/gross-domestic-product?tab=chart&time=1985..latest&country=~OWID_WRLhttps://ourworldindata.org/grapher/electricity-prod-source-stacked?country=~OWID_WRL
Ultima modifica di questo articolo: 17 Aprile 2023